Qualche tempo fa, chiacchierando di coworking, coliving e dintorni con Marcello, il pizzaiolo di Tigaday, un giorno salta fuori che c’è un tizio che ha un posto un po’ strano che potrebbe fare al caso nostro. “Ma strano come?” chiediamo. “Una specie di costruzione militare. Che vedresti bene in Antartide. A due passi dal mare, in una posizione spettacolare. Per quello che avete in mente sarebbe perfetto”.
Una costruzione militare, anzi no, un bunker… antartico… a El Hierro: ma naturale che andiamo a vederlo!
Ecco allora che non appena Daniela e il suo amico ci raggiungono qui sull’isola chiamiamo il proprietario, tal Rafael e prendiamo appuntamento.
Ci sarebbe da scrivere pagine intere. Sul bunker. Sulla location. Su questo personaggio un po’ bizzarro che ci accoglie vicino a una copia del primo sottomarino del mondo e una casa provvista di tubo vulcanico nei sotterranei. Ma questo resoconto vuole essere sintetico, atto a illustrare semplicemente la new entry delle possibili location per il nostro coliving.
Percio’ rimandiamo i racconti dettagliati e lasciamo spazio a lui.
Il bunker.
La posizione
Il bunker si trova tra Las Puntas e Tigaday, alla fine di una stradina sterrata che si incunea tra le serre. Il mare è lì a due passi, attorno ci sono come sempre le montagne. A detta del proprietario quello davanti è il luogo migliore di tutta l’isola per le immersioni (ma non era La Restinga?) e c’è la possibilità di vedere scorazzare qualche balena. Ma Rafael è un personaggio che va preso con le molle, percio’ non focalizziamoci su questo e passiamo oltre.
Gli unici vicini dei dintorni sono:
- una casa di lusso al momento disabitata, che un tempo ospito’ una sorta di versione porno del Grande Fratello tedesco (se vi interessa Rafael, che è una persona a modo, la vende al prezzo stracciato di 5 milioni di euro, tubo vulcanico compreso);
- un complesso ristorante-maneggio anch’esso chiuso durante la nostra visita e che si anima solo durante l’alta stagione (qui a El Hierro, sembra, luglio e agosto).A quanto dice Rafael, la zona è blindata e nessun altro puo’ costruire, quindi non c’è il pericolo di vederti spuntare una mattina un complesso di villette a schiera prese d’assalto da pensionati alemanni.
La struttura
Il bunker si rivela essere due bunker, due edifici posti uno di fronte all’altro risalenti alla seconda guerra mondiale e costruiti in pietra – secondo i dettami dell’architettura tradizionale herrena – e lamiera. La struttura presenta 10 ambienti:
- 8 piccole stanze private, ognuna con ingresso indipendente e bagno indipendente composto di water, lavandino e doccia (!). In ogni stanza c’è un letto matrimoniale con un piccolo armadietto di metallo stile palestra, rigorosamente fucsia. C’è una porta, come dicevamo, e una finestra a vasistas. Ogni stanza ha piccole varianti che la rendono diversa dalle altre.
- 2 ambienti comuni. Il primo è la cucina. Ci sono due frigoriferi, una piastra a due fornelli, un minimo di equipaggiamento (ma proprio minimo), un divano, un televisore, una grande vetrata che dà sul mare. Il secondo è il futuro coworking! Un tempo adibito a bar e ristorantino (ma il bunker ospito’ pure un night club!), ha alcuni tavolini e un po’ di sedie accatastate. C’è anche un bagno comunitario.
L’esterno
Attorno ai due bunker, a parte il sottomarino che fa molto Cinecittà, ci sono un paio di tavolini con sedili in sasso e parecchia terra che offre buone possibilità di sbizzarrirsi per la creazione di spazi comunitari adibiti al cazzeggio e al relax ma adatti anche per consumare i pasti e perché no, lavorare.
Condizioni
La struttura è da sistemare. A parte la ruggine, che andrebbe trattata regolarmente, ci sono diversi vetri rotti e qualche punto da rattoppare nelle pareti. I sanitari sono ok, l’acqua funziona. L’isolamento acustico tra le stanze, una adiacente alle altre, incredibilmente sembra buono.
La cucina ha bisogno di essere sistemata, pulita ed equipaggiata, ma è in condizioni discrete.
Il tipo affitta saltuariamente, quindi significa che è abitabile da subito, ma necessita indubbiamente di un po’ di lavoro (e di soldi).
Rafael ha sparato la cifra assurda di 1000 euro al mese, ma al pizzaiolo l’aveva offerta a 200 euro, quindi ci sono buone possibilità di contrattare una cifra ragionevole.
Molto importante: il bunker dispone di due licenze: da ostello e da ristorazione. Per chi vuole fare le cose in regola è una cosa più unica che rara.
La linea telefonica è presente, quindi internet non dovrebbe essere un problema.
Considerazioni finali
Dalle foto temo non sia percepibile del tutto la particolarità della struttura. Non esiste nulla del genere (non solo a El Hierro), né come estetica né come struttura. Dubito si possano trovare altrove 8 stanze ognuna con bagno e doccia e ingresso indipendenti, affiancate da due spazi comuni. La presenza delle due licenze permetterebbe di unire al progetto coworking e coliving un piccolo servizio di ristorazione. Come dice Daniela, qui si venderebbe un’esperienza! Un coworking-coliving in un bunker a due passi dal mare: ma dai, quanti ne esistono??!
D’altro canto il posto necessita di un po’ di lavoro e investimento. Che potrebbe pero’ starci abbondantemente qualora si riuscisse a strappare un buon affitto.
Spero di non avere scordato nulla. Fateci avere qualche feedback ragazzi!!
Intanto, qui sotto, ecco le foto: