Come primo ospite della rubrica “7 minuti per 7 domande“, che intende andare a scoprire i più interessanti personaggi dell’underground del nomadismo digitale italiano, abbiamo, in collegamento dal Nord della Thailandia, ai confini con il Laos (ci si perdoni qualche singhiozzo audio e il contesto “informale” del video) Manuel Olivares.
Chi è Manuel Olivares
Autore ed editore, dal 2010 dirige la casa editrice Viverealtrimenti.
Il percorso di Manuel
Trasferitosi in India nel 2005 – era già “nomadico” da più di un anno ma non ancora “digitale” – per necessità ha dovuto affinare le sue competenze digitali.
Pro e contro dell’essere nomade digitale
I contro:
- una certa precarietà esistenziale;
- l’invidia altrui (molti vorrebbero essere nomadi ma non tutti riescono a rinunciare a certe sicurezze e abitudini);
- la fatica di adattarsi a contesti di volta in volta diversi.
I pro:
- una grande libertà;
- l’espansione della coscienza che si raggiunge quando si possono fare tante esperienze e conoscere persone diverse;
- la possibilità di essere ogni giorno una persona nuova (una vita improntata al cambiamento quasi quotidiano) e quindi l’arricchimento che se ne ricava soprattutto in termini umani.
Cosa significa essere nomade digitale
Essere nomadi digitali significa avere la libertà di potersi dedicare alle cose più importanti:
- il potersi evolvere attraverso una conoscenza che passa soprattutto per l’esperienza;
- la possibilità di non trascurare quella che è una sana dimensione “spirituale”.
Come essere nomadi digitali può influenzare la società
Più nomadi digitali ci sono e meno inquinatori ci sono, meno “affollatori”, meno traffico, etc…
È una tendenza che può migliorare anche il vivere collettivo, soprattutto nella misura in cui il nomade digitale può fare una vita meno stressante e quindi migliorare la qualità del rapporto con le altre persone.
Se la tua vita fosse un messaggio… che messaggio sarebbe?
Vivere altrimenti (come il nome della sua casa editrice): sfruttare questa grande opportunità di essere vivi (che non è cosa da dare mai per scontata) per far qualcosa che non sia quel che il cosiddetto “sistema” vorrebbe che noi facessimo, non farsi prendere dall’ingranaggio “produci-consuma-crepa” ma potersi permettere il lusso di utilizzare il tempo che abbiamo per la realizzazione di obiettivi più nobili.
In sintesi: Vivere altrimenti.
Sei Felice?
Sì. Grazie a Dio, sì.