Uno degli scogli più grandi per chi vuole diventare freelance e/o nomade digitale è capire come inquadrarsi da un punto di vista fiscale. Conviene o no aprire partita IVA? Quali agevolazioni sono previste?
Ce lo spiega Toni Bullo con l’aiuto dello studio di consulenza fiscale Equostudio in un articolo breve e (finalmente!) chiaro che spiega quali sono le ultime novità introdotte in materia di freelance e partita iva.
Vorrei iniziare con questa pagina a informare i tanti giovani che mi chiamano e mi chiedono se vale la pena o no aprire una partita IVA. Con l’aiuto di Equostudio, che voglio ringraziare e promuovere, provo a dare delle “dritte”, quelle basiche. Probabilmente sarà complicato riuscire a completare il quadro fiscale (anche perchè l’Italia ci mette del suo per complicare un pochino le cose) e sicuramente faremo degli errori… ma anche questi fanno parte del gioco e se non si inizia…
Allego qui il documento che mi è stato mandato da Equostudio. Il testo è molto chiaro e semplice da leggere. Parla delle sole imposte (a cittadini con residenza in Italia) che vengono applicate al fatturato, il cui limite è stato portato da quest’anno a 30.000 euro.
Poi affronteremo altri argomenti… tenete duro che ce la faremo!!! Lenti ma inesorabili!!!
REGIME FORFETTARIO: GUIDA RAPIDA
Se sei un lavoratore freelance che sta muovendo i primi passi nella professione e in tutto ciò che concerne fiscalità, regimi e contributi INPS, è bene che tu sappia che il 2016 si è portato in carico un sostanzioso quantitativo di novità.
Non è però necessario spulciare tra tabelle comparative, testi normativi e simili, perché la tanto decantata semplificazione fiscale è per una volta sostanziale, anche a partire dal fatto che, volendo ridurre utilitaristicamente il discorso ai minimi termini, in sostanza queste novità sostituiscono de facto le regole precedenti.
Basti sapere, come primo orientamento all’approccio dei regimi fiscali agevolati, che a decorrere dal 2016 il regime forfettario risulta l’unico regime fiscale agevolato fruibile da imprenditori individuali e professionisti. Ricordiamo, infatti, che:
- il regime delle nuove iniziative produttive e il regime agevolato per gli “ex minimi”erano stati abrogati a decorrere dal 2015;
- il regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile è stato abrogato a decorrere dal 2016 a seguito dell’esaurimento della proroga che era stata disposta limitatamente all’anno 2015 (art. 1 co. 85 lett. b) e c) della L. 190/2014 e art. 10 co. 12-undecies del DL 192/2014, conv. L. 11/2015).
CARATTERISTICHE DEL REGIME FORFETTARIO E ACCESSIBILITÀ (PROFESSIONISTI – FREELANCE)
Per poter usufruire delle agevolazioni proprie del regime forfettario, occorre rientrare nei seguenti requisiti:
- Fatturato totale annuale non superiore ai 30.000 euro.
- Residenza fiscale in Italia.
- Non avere percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati per un importo superiore a 30.000 euro nel corso del 2015.
Il calcolo delle imposte viene fatto sul 78% del fatturato totale (30.000 euro è il limite del fatturato di riferimento dei professionisti), su cui viene calcolato un ulteriore 15%, che saranno le imposte da corrispondere al termine dell’annualità. Esempio:
78% su 30.000 = 23.400 €.
15% su 23.400 = 3.510 € totale imposte.
E per chi apre partita IVA per la prima volta…
Ulteriori agevolazioni riguardano i professionisti che aprono la partita iva per la prima volta e/o che non sia mera prosecuzione di attività precedenti.
Queste riguardano il calcolo delle imposte da corrispondere al termine dell’annualità, sempre sul 78% del fatturato totale, su cui però viene successivamente calcolato il 5% (anziché 15%). Esempio:
78% su 30.000 = 23.400 €.
5% su 23.400 = 1.170 € totale imposte.
Contributi previdenziali INPS
Per quanto riguarda invece i contributi previdenziali INPS, per attività professionali non iscritte alla camera di commercio e ad altre casse professionali, essi dovranno essere corrisposti in gestione separata nella percentuale del 27.72%. I contributi saranno poi deducibili dal reddito di riferimento.
Per gli iscritti alla Camera di Commercio Artigiani oppure Commercianti si potrà ottenere una riduzione del 35% se il reddito di riferimento rientra nei minimali Inps.