Del Vulcano e della Pecora Solitaria

“Andate avanti voi”
“Non si lascia indietro nessuno” avevo risposto pochi minuti prima.

Ma ora si presentano davanti a noi 2 strade:
– una scende pericolosamente e riporta in paese;
– l’altra sale faticosamente verso il picco più alto del vulcano.

Sento che c’è qualcosa che mi aspetta lassù e questa volta lascio io i miei compagni di escursione.
Arrivato a metà la rinuncia si fa tentatrice: la fatica, la prudenza, la pigrizia o la consapevolezza che esistenzialmente non si torna mai indietro da una scelta e che anche una scelta quasi insignificante come questa avrà sempre ripercussioni imprevedibili.
Inoltre lo so: quardare in alto, in salita, per quanto faticoso, è sempre più facile che guardare in basso, nelle profondità della discesa.

Ma la montagna ha qualcosa da dirmi e quindi proseguo.

In cima ci sono solo io, un cratere da vertigine e panorami che abbracciano tutto il Nord di Fuerteventura.
Raccolgo l’energia dell’isola, forte, testarda, radicale e so che anche questa energia è buona per me.
E poi l’energia del vulcano, carica, vitale, sanguigna. C’è terra, fuoco e vento.
Assorbo quello che l’Universo mi sembra voler dire.

Ecco quello che mi aspettava in cima al vulcano: un meeting con le forze della natura.

Ma poi accadde qualcosa.

Cos’è quella macchia che si vede in lontanza?
Più che roccia sembra… lana!
E’ una pecora? No, non può essere una pecora!

  1. Cosa ci fa una pecora a Fuerteventura! Fuerteventura è un’isola di capre.
  2. Cosa ci fa una pecora da sola! Le pecore, com’è noto, stanno nel gregge.
  3. Cosa ci fa una pecora da sola in cima ad un vulcano! Davvero: che cazzo c’entra?!?

E invece è proprio una pecora. Di più: è una pecora… che sta allattando un agnellino!

Era questo l’incontro che mi aspettava in cima al vulcano.
Non ho incontrato un animale medicina, non ho incontrato una pantera, un orso (se l’avessi fatto forse non sarei qui a raccontarlo) o – che so io – un’aquila.
Incontro una pecora. Incontro una pecora che allatta un agnellino!

Mi ci avvicino e cerco di assaporare la sacralità di quel momento.

Og Mandino scriveva “Io sono un leone, e mi rifiuto di parlare, camminare, dormire con le pecore” e io capisco (e ho usato) la potenza di queste parole.
Ma questa pecora mi guarda fiera, come a esprimere la regalità di una pecora sola in cima ad un vulcano che allatta un agnellino.
Non sarà un leone ma questa pecora è una pecora che sta facendo un ottimo lavoro!
Massimo rispetto per questa pecora solitaria in cima al vulcano che allatta il suo agnellino!

La pecora se ne va e io mi incammino verso la discesa.

Ed ecco che l’Universo mi fa trovare un’altra cosa in cima al vulcano, una cosa che ha tutto un suo significato simbolico, quanto la pecora solitaria che allatta il suo agnellino:

un pacchetto di cartine Rizzla!

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