El Hierro: bella, ricca ed energeticamente autosufficiente

A El Hierro persino i bacini artificiali sanno essere aggraziati. Lo guardi, con le papere che sguazzano e le palme che lo delimitano, la montagna da una parte, il mare dall’altra, e capisci che la classe non è acqua. Perché questa isola non solo accoglie uno dei più interessanti progetti di autosostenibilità green al mondo, ma si propone anche come un luogo dove l’ingegno si amalgama con la natura in una perfetta corrispondenza di intenti.
Il bacino che abbiamo vicino a casa, costruito dentro un cratere vulcanico a 50 metri di altezza, è parte, assieme al gemello posto a 700 metri nella parte nord dell’isola e a cinque pale eoliche, del progetto Central Hidroeólica, inaugurato lo scorso anno con lo scopo di rendere la più piccola e occidentale isola dell’arcipelago canario completamente green e autosufficiente dal petrolio. Il sistema eolico ha un triplice scopo:
- produrre sufficiente energia per il fabbisogno dell’intera popolazione (il cui numero ufficiale oscilla tra i 10000 e i 6000 abitanti);
- desalinizzare l’acqua di mare;
- pompare l’acqua dal bacino inferiore a quello superiore in modo da sopperire a eventuali carenze di vento (comunque rare) sfruttando la potenza di ritorno dell’acqua dal bacino superiore a quello inferiore.
Pur non sapendo ancora quanto, a sei mesi dall’inaugurazione, sia stato raggiunto dell’obiettivo stabilito1 – copertura del 100% del fabbisogno energetico dell’isola grazie alle energie rinnovabili di acqua e vento, risparmio dell’emissione di 18700 tonnellate di CO2 e di 40000 barili di petrolio – resta il fatto che El Hierro è uno dei pochi esempi al mondo di comunità completamente avviata sul sentiero dell’indipendenza energetica.
Come se non bastasse, al “Proyecto El Hierro 100% Energías Renovables”, si aggiungono altri disegni ecologisti di grande spessore:
- sostituzione entro il 2020 di tutti i mezzi circolanti a El Hierro con automobili elettriche, grazie al mega accordo stipulato con la Renault-Nissan per l’acquisto di 6000 vetture elettriche (alcune centraline di ricarica sono già presenti nell’isola);
- conversione totale delle culture agricole a sistemi di produzione biologica (le aziende verranno inoltre fornite di un “biodigestore” per la conversione dei rifiuti in metano per il carburante);
- sostituzione degli scaldabagni elettrici grazie all’impianto di tetti fotovoltaici.
Ecco come la pragmatica esigenza di rendersi indipendenti dai rifornimenti energetici altrui è capace di trasformarsi in un’occasione unica per invertire il catastrofico abuso che stiamo facendo del nostro Pianeta e fare di El Hierro un modello di ispirazione per un mondo migliore. Quello di cui noi vogliamo essere parte.
1 Ci daremo da fare per stabilirlo, stay tuned!